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In giro per l’Albania ai confini con la Grecia e la Macedonia del Nord

ALBANIA AI CONFINI CON GRECIA E MACEDONIA DEL NORD

ALBANIA AI CONFINI CON GRECIA E MACEDONIA DEL NORD

920€ / per person
(0 Reviews)

Programma

1° Giorno, – Arrivo – Accomodamento – Visita di Durazzo

2° Giorno, – Partenza per Lago di Ohrid, Voskopoje e Korça

3° Giorno – Visita di Korça

4° Giorno, – Partenza da Permet per Saranda da Tepelene e visita di Butrinto.

5° Giorno, – Visita di Butrinto, Ksamil e Saranda

6° Giorno, – Partenza per Berat

7° Giorno, – Partenza per Tirana

8° Giorno, – Rientro in Italia

In giro per l’Albania ai confini con la Grecia e la Macedonia del Nord

(in parte ripercorrendo alcuni luoghi teatro della guerra fra Italia e Grecia 1940-1041)

Questo è un tour particolare perché porta a scoprire la vera realtà a molti sconosciuta di questo Paese, con visita ai luoghi di maggior interesse del Paese e nei luoghi teatro della guerra con la Grecia in particolare là dove combatterono gli Alpini della Julia e della Tridentina. Visiteremo il lago di Ohrid, Korça (Corizza) e Voskopoja (Moscopoli) tre gioielli dell’Albania del sud, Permet, Tepelene altra linea del fronte della guerra, (buona parte del tour ripercorre le zone del fronte dell’avanzata italiana Novembre 1940 e dello sfondamento greco e della controffensiva italiana di primavera del 1941) Saranda (Porto Edda) posta sulla splendida baia da dove ammirerete il tramonto sull’isola di Corfù (Grecia) distante pochi chilometri, da dove ci trasferiremo per ammirare esterrefatti la Pompei albanese Butrinto patrimonio dell’UNESCO ed il mare smeraldo di Ksamil detto la Bora Bora dello Ionio, e poi Berat la “città dalle mille e una finestre” patrimonio dell’UNESCO con il castello in sommità e il Museo Iconografico Onufri il più importante dell’Albania, Apollonia città illirica posta sull’antica via Egnatia,, da Saranda arriveremo poi a Himare, ci fermeremo a Porto Palermo a visitare il Castello di Alì Pasha Tepelene, vedremo la baia sommergibilistica del periodo della dittatura. saliremo fino a 1.000 metri al Passo di Llogora dove un panorama mozzafiato della costa Ionica meriterà una sosta.

Ci inoltreremo in mezzo ai monti per scoprire un’altra Albania quella meno turistica più a contatto con la gente. Visiteremo Argirocastro il borgo e il castello.

Visiteremo la capitale Tirana (vera metropoli occidentale di oltre un milione e duecentomila di abitanti), e poi Durazzo la città portuale dell’Albania già importante al tempo dei Romani che chiamarono “La Taverna dell’Adriatico” con l’anfiteatro più grande dei Balcani,

Avremo modo di gustare alcuni piatti della cucina locale, qui in Albania l’enogastronomia viene esaltata dai prodotti naturali – bio quali frutta e verdura, ma anche da vini pregevoli (dai vitigni autoctoni del Debine bianco e del rosso Kallmet), con i suoi prodotti altamente bio, degusteremo alcuni dei piatti più famosi fra i quali il Tave Dheu e Kosi, il capretto al forno o allo spiedo, il famoso e gustosissimo Byrek, il prelibato formaggio Kos, il formaggio bianco Feta e il burro di pecora salato e poi lo yogurt liquido, ma anche dolci quali il Bakllava, il Kadaif e il Ballokume e il tradizionale Lacror a Voskopoje.

Non vi annoierete di certo, e non vi stancherete, non avrete sempre la valigia in mano in quanto vi faremo giusto pernottare solo in due strutture. Cenerete in ottimi e ben serviti ristoranti, e tempo permettendo all’esterno con il profumo del mare che vi concilierà l’appetito, dove troverete tutto quanto vi aggrada.

  • Destination
  • Departure
    TIA Airport

Tour Plan

1

Arrivo – Accomodamento – Visita di Durazzo

Accoglienza all’arrivo in mattinata in aeroporto a Tirana del gruppo da parte di nostro addetto per assistenza. Trasferimento in hotel a Durazzo zona Plazh (la spiaggia di Durazzo).

  1. Booking e accomodamento.
  • Trasferimento in centro di Durazzo (Durazzo: seconda città dell'Albania (circa 220.000 abitanti) è sede del porto più importante del Paese, luogo di transito obbligatorio per varie città dell'Albania. Durazzo fondata dagli Illiri nel XIII secolo AC, si espanse notevolmente grazie alla tribù dei Taulanti nel secolo IX AC che ne fecero la capitale, divenne un'importante porto di epoca romana (dai romani era anche conosciuta come “Taverna dell'Adriatico”) del quale periodo vanta un'interessante anfiteatro dell'epoca (il più grande dei Balcani), in questo periodo di maggior splendore della Città grazie alla “Via Egnatia” che collegava l'Adriatico con Costantinopoli diventò punto di transito strategico per mercanti e merci. Passeggiata per Durazzo ai luoghi storici della città (Torre Veneziana, Mura Ottomanne all'Anfiteatro di epoca romana (il più grande dei Balcani) e visita alla città moderna (piazza Bashkia, Promenade, Boulevard, cattedrale cattolica di Santa Lucia).
  • Pranzo in ristorante.
  • Tempo libero per shopping.
  • Cena in ristorante in hotel a Durazzo.
2

Sosta a Pogradec nota località turistica posta sul lago di Ohrid (Lago di Ocrida), uno dei maggiori laghi dei Balcani (più grande del Lago di Garda), situato ad un’altitudine di695 s.l.m. che appartiene per due terzi alla Macedonia del Nord e un terzo all’Albania.

  • Partenza per Korça (Corizza) e Voskopoja (Moscopoli) due gioielli dell'Albania del sud, transitando dalla capitale amministrativa della città di Korca, dove nacque la prima scuola albanese alla fine del diciannovesimo secolo, proseguiremo per Voskopoja.
  • Visita di Voskopoja o Voskopoje è una cittaddina molto importante che ha avuto più di 50.000 abitanti fino alla fine del 1700 poi completamente distrutta dagli ottomani, incastonata in un'ampia e fresca valle a mt. 1.200 di altitudine. Voskopoja è un villaggio nella contea di Korça, nel sud-est dell'Albania. Durante il XVIII secolo era il centro culturale e commerciale degli Aromaniani. Al suo culmine, a metà del XVIII secolo, ospitò la prima tipografia nei Balcani ottomani fuori Istanbul, istituzioni educative e numerose chiese e divenne un centro importante della cultura greca.Gli storici hanno attribuito il declino della città a una serie di incursioni di banditi musulmani albanesi. Voskopoja fu inizialmente attaccato e quasi distrutto da quei gruppi nel 1769 in seguito alla partecipazione dei residenti ai preparativi per una rivolta greca sostenuta dall'impero russo. La sua distruzione è culminata con l'abbandono e la distruzione del 1788. Voskopoja, un tempo città prospera, fu ridotta ad un piccolo villaggio da Ali Pasha. Secondo un'altra opinione, il declino della città è dovuto principalmente al trasferimento delle rotte commerciali nell'Europa centrale e orientale in seguito a questi raid. Oggi Moscopole, noto come Voskopojë, è un piccolo villaggio di montagna, e insieme ad altri insediamenti locali è considerato un luogo sacro dai cristiani ortodossi locali. Era una delle terre originarie della diaspora ariana.
  • Visiteremo le chiese ortodosse riccamente affrescata di San Nicola (1721) e la chiesa di San Atanasio con una passeggiata nel piccolo e antico borgo di Voskopoja.
  • Pranzo a Voskopoja con piatti tradizionali del posto.
  • Accomodamento in hotel a Korça nel tardo pomeriggio.
  • Cena in ristorante.
3

Visita di Korça

  • Prima colazione in hotel.
  • Visita di Korça (Corizza), la "città delle serenate", culla culturale della provincia, un tempo chiamata anche "Piccola Parigi" dell'Albania. Il centro culturale dell'Albania di un tempo era Voskopoja (Moscopoli), ha trasferito tutta la sua cultura e saggezza insieme a molti abitanti proprio nella città di Korça, questo dopo essere stato bruciato e distrutto dagli ottomani. Visiteremo il centro della città, la cattedrale ortodossa della "Resurrezione di Cristo", la più grande in Albania, costruita nel 1992 al posto della vecchia cattedrale che fu demolita durante il regime comunista e altre centinaia di strutture religiose come a quel tempo il regime non permetteva alcuna professione religiosa. Dopo la cattedrale andremo al museo che ricorda la "Prima scuola di lingua albanese in Albania" aperta nel 1887 e si trova nel centro della città di Korça. Visiteremo anche il Museo di arte medievale, uno dei più importanti centri museali in Albania con oltre 7000 reperti, per lo più icone e opere in pietra, legno, metallo e tessuti creati dal primo Medioevo all'inizio del XX secolo di artisti anonimi e famosi provenienti da diverse parti del paese. Nella sala principale c'è una collezione di icone e oggetti che riflettono i diversi momenti di sviluppo dell'iconografia albanese e dei loro principali rappresentanti. Ci sono opere di autori anonimi di c. XIII-XIV e altri ben noti come: Onufri, Onufër Cipriota, Costantino, Jeromonaku, Shpataraku, Selenicasi, fratelli Zografi, ecc.

Partenza per Permet transitando per Erseke, pranzo a Sofra Kolonjare, poi sosta al famoso Ponte di Perati noto sopratutto per il famoso canto alpino della Brigata Julia.

  • Pranzo in ristorante tradizionale lungo la strada per Erzeke.
  • Pernottamento e cena a Permet.

* Se il tempo a disposizione lo permetterà, potremo con una breve variante di pochi di sette chilometri raggiungere il canyon Langarica dove ci sono delle pozze di acqua termale a 28°, il ponte a schiena d’asino di epoca ottomana e il fantastico canyon di Langarica.

4

Partenza da Permet per Saranda transitando da Tepelene e con visita di Argirocastro, Occhio Blu, Mesopotam.

Attraverseremo il ponte in ferri di Dragoti costruito nel 1936 e progettato da studenti italiani nonché teatro delle guerra italo-greca.

Poco dopo visiteremo il Castello di Tepelene (altra località storica sede della linea del fronte Italo-Greco) dove si trova il monumento a ricordo di Alì Pasha Tepelena (Tepelene 1750 – Giannina 1822), e visita al castello di Argirocastro.

* Castello diTepelene (costruito nel XIV secolo e successivamente ampliato da Alì Pasha Tepelene sovrano dell’Albania meridionale, personaggio che ritroveremo ancora durante il rientro da Saranda visitando un’altro splendido castello posto sul mare.

*Argirocastro o Girocastro Gjirokaster in albanese (Patrimonio dell'Umanità – UNESCO) (Argirocastro, il suo nome in greco significa Fortezza Argentata e la città mostra nettamente l'incontro delle culture greca, romana, bizantina, turca e albanese) visita alla città vecchia, shopping nei vari negozi di artigianato locale, visita al castello sulla sommità del colle dove si trova il Museo Nazionale delle Armi.

Pranzo in ristorante.

  • Partenza per Saranda con visita dell’Occhio Blu durante la strada, un piccolo paradiso non toccato ancora dall’essere umano, ovvero una sorgente carsica avvolta in una begetazione sempre verde profonda circa 100 mt. Con una notevole portata d’acqua di circa 7,5 m3/s. La zona molto bella sotto l’aspetto naturalistico è una delle località più visitate dell’Albania.

E successivamente con una breve sosta vedremo solo dall’esterno la Chiesa di Mesopotam unico edificio facente parte di un grande complesso monastico ortodosso di notevole importanza nei secoli scorsi.

  • Arrivo a Saranda.
  • Booking e accomodamento
  • Pernottamento in hotel e cena in ristorante esterno.
5

Visita di Butrinto, Ksamil e Saranda

  • Prima colazione. Saranda in italiano Santi Quaranta (dal monastero ortodosso dei 40 Santi, la leggenda narra che 40 soldati martiri lasciati morire in un lago ghiacciato perché non rinnegavano la loro Fede cristiana) e Porto Edda (la figlia di Benito Mussolini) al tempo di colonizzazione italiana.
  • Partenza per il sito di Butrinto, (Patrimonio dell'Umanità – UNESCO) fiore all'occhiello dell'archeologia albanese. Butrinto risale al 7 ° secolo aC e secondo Virgilio fu fondata da Eleno figlio di Priamo Re di Troia, i greci fanno di Butrinto una città commerciale fortificata (i resti dell'acropoli sono tutt'ora visibili). La sua fortificazione 6° secolo aC evoca tutta la potenza militare della città ed è simbolo di una ricca cultura e di una importante e fiorente città. Divenne poi una importante colonia romana. Cade poi sotto il dominio dei veneziani e turchi perdendo nel corso dei secolo la sua importanza iniziando il suo declino. La città ritrovata (solo in parte scavata) è un importantissimo microcosmo di quasi 3.000 anni di storia del Mediterraneo. Visita al prezioso antiquarium (museo) sul posto. La visita al sito di Butrinto viene effettuata con guida ufficiale del sito.

Pranzo in ristorante.

  • Visita al villaggio di Ksamil “La Maldive albanese” dove spiaggia e mare sono di certofra i più belli di tutta l'Albania.
  • Rientro previsto per le ore 17,00 lasciando così la possibilità ai visitatori di passeggiata sulla promenade e shopping.

Cena in ristorante esterno, pernottamento in hotel.

* Volendo chi lo desidera potrà attraversare sulla chiatta il breve tratto di mare e spostarsi sull’altra sponda per visitare la fortezza triangolare di epoca veneziana ed ammirare da lì prospiciente sito archeologico.

  • Serata con conferenza tenuta dallo storico militare albanese Gurj Pashaj con illustrazione delle principali battaglie avvenute dall’Italia contro la Grecia nella zona negli anni 1939 al 1941.
6

Partenza per Berat

  • Prima colazione in hotel.
  • Ripartenza da Saranda. Visita di Porto Palermo con salita al castello-fortezzadi Alì Pasha Tepelene. Qui si trova un piccolo isolotto costruito da Alì Pashà Tepelena, il governatore ottomano che riuscì a crearsi, nel sud dell’Albania, un dominio indipendente a cavallo tra Sette e Ottocento. Breve sosta per alcune foto alla ex base sommergibilistica del periodo della dittatura, questa baia ospitò durante la guerra fredda i bunkers dei sottomarini sovietici. Transito sul passo di Llogora (Parco Nazionale di Llogora a circa mt. 1000 s.l.m.) Nel parco si possono trovare molti alberi di varie essenze quali il Pino nero (Pinus nigra) alberi, il Pini bosniaco (Pinus heldreichii), l'Abete bulgaro, (Abies borisii-segno) e frassini (Fraxinus)). Llogara è da sempre una rinomata zona di vacanza per gli albanesi, ma molto frequentata da turisti del nord Europa.
  • Partenza alla volta della città di Berati o Berat in albanese, la Città dalle mille finestre, (statuto speciale su vincolo dell’UNESCO).
  • Arrivo a Berat e pranzo in ristorante (nel 2008 il centro storico di Berat è stato dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco, quale"raro esempio di città ottomana ben conservata " , il Castello di Berat dove ci sono presenti ben 42 chiese, molte delle quali del IV -V secolo delle quali poche hanno conservato nel tempo le tracce originarie, il museo Onufri, ospitato nella antica cattedrale ortodossa della “Dormizione della Vergine”, (dal nome del pittore albanese di icone del XVI secolo), e antiche chiese ortodosse. Visita alla parte storica ed antica della città il quartiere di Mangalemi con le tipiche case dell'epoca ottomana.
  • Visita del quartiere storico di Gorica e del ponte di Gorica.
  • Cena in ristorante in hotel a Berat.
7

Partenza per Tirana

  • Colazione in hotel.
  • Partenza per Tirana. Il nostro tour inizia nella prima mattinata con la visita al centro di Tirana, alla piazza Scanderberg (Giorgio Castriota Scanderberg l’eroe nazionale che per 25 anni resistette alla invasione difendendo l’Albania e l’Europa  e i suoi valori morali e religiosi cristiani dall’invasione  turco-ottomanna) luogo simbolo della Città (Moschea di Ethem Bey, la Torre dell’Orologio). Passeggiata nel parco di Taiwan e sul boulevard Deshmoret e Kombit (Piramide di Enver Hoxha, palazzo del Governo, Stadio Qemal Stafa). (Tirana la capitale dell’Albania, conta quasi un milione di abitanti, quindi da sola quasi un terzo dell’intera popolazione albanese. Città del business per eccellenza, città occidentale per la qualità della vita e per il modo di vivere dei tiranesi. La vità notturna infatti è quella di qualsiasi altra città europea ben diversa da tutte le altre città albanesi, qui si parla comunemente italiano e specialmente l’inglese).
  • Pranzo in ristorante.
  • Nel pomeriggio visita al grande Bunker sotterraneo antiatomico del dittatore Hoxha (BunkArt) con percorso fotografico e didattico all’interno, vero esempio della dittatura alla quale il Paese fu sottoposto per quasi 50 anni). Il bunker è all’interno di una base militare, per entrarvi serve un permesso che ovviamente noi abbiamo e si snoda sottoterra per sei piani, non da alcuna sensazione claustrofobiche in quanto i corridoi sono spaziosi e alti ed è ben arieggiato, da ovviamente sensazione di chiuso, la visita dura circa 30/45 minuti. Merita la visita.

Pernottamento in hotel a Tirana.

  • Cena in ristorante in hotel a Durazzo.
8

Rientro in Italia.

  • Colazione in hotel.
  • Partenza per aeroporto di Tirana .
  • Rientro in Italia.

Quotazione FB

  • 720 Euro a persona – per gruppo di 50 pax
  • 780 Euro a persona – per gruppo di 30 pax
  • 825 euro a persona – per gruppo di 25 pax

Quotazione HB

  • 600 Euro a persona – per gruppo di 50 pax
  • 655 Euro a persona – per gruppo di 30 pax
  • 700 Euro a persona – per gruppo di 25 pax

N.B. sono stati calcolati n° 7 pranzi nell’intento che uno si faccia nel primo giorno o alla fine all’ottavo giorno, tutto dipende dagli orari dell’arrivo e della partenza ovviamente anche in riferimento ai programmi di quei giorni.

LE QUOTE COMPRENDONO

  • Guide suppletive nei siti archeologici di Apollonia, Butrinto; per visita di Berat, Corfù durante tutto il periodo di soggiorno; Bunker sotterraneo antiatomico del dittatore Hoxha (BunkArt).

  • 7 pernottamenti in camera doppia standard con servizi in Hotel 4*/5* in tutte le località;

  • 7 colazioni a buffet in hotel;

  • 7 cene come da programma nel ristorante interno dell’hotel o in ristorante esterno (compreso acqua minerale a persona);

7 pranzi come da programma in ristorante (compreso acqua minerale a persona) pranzo all’arrivo non conteggiato (dipende dall’orario di arrivo in aeroporto);

  • Accompagnatore/guida italiano per tutto il viaggio negli orari di servizio sopraccitati, con buona conoscenza delle strade, della viabilità e delle sue locali problematiche;

  • Tutti gli ingressi in programma: Durazzo (Museo archeologico e anfiteatro Romano);

Berat (Castello, Museo Onufri); Apollonia (Sito Archeologico Apollonia e Museo Archeologico); Porto Palermo (Castello di Alì Pasha Tepelene); Tepelene (Castello), Saranda (Sito Archeologico di Butrinto) e Museo Archeologico; Argirocastro (Castello di Girokaster); OcchioBlu, Monastero di Ardenica; Korcja Museo di arte medievale,Museo Prima scuola di lingua albanese in Albania; Voskopoja chiese di san Nicola e San Atanasio. Tirana BunkArt.

  • Pullman granturismo della capienza posti adatta al numero dl gruppo ed autista per l’itinerario indicato nel programma.

  • Una gratuità completa all’Agenzia persone paganti (quindi 21esima e 42esima)

LE QUOTE NON COMPRENDONO:

  • Volo aereo andata e ritorno.

  • Stanza singola EURO 170 per 7 pernottamenti.

  • Extra personali e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”

* Gurj Pashaj (Tirana 1942)

- Ricercatore, storico militare e scrittore di testi inerente la guerra fra Italia e Albania e della colonizzazione italiana in Albania.

- Militare con il grado di colonnello ora in pensione.

- Frequentatore dell’Alto Istituto Studi della Difesa a Roma negli anni 1995-96.

- Capo ufficio storico delle FFAA albanesi.

- Coordinatore Difesa italiana e Difesa albanese.

- Decorato dal Presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro con Croce della Repubblica Italiana.

- Traduttore da italiano ad albanese di vari libri sia di studi militari quali ad esempio: “La resistenza dei militari italiani all’estero (Albania) 1943-1945”. “Gli albanesi nelle Forze Armate italiane (1939-1943)”. “L’Italia nelle guerre balcaniche”. E di romanzi fra i quali alcuni di Giovannino Guareschi (Don Camillo e Peppone, Piccolo mondo antico, Il compagno Don Camillo).

 

3ª Divisione alpina "Julia"

La Divisione "Julia", si distingue subito nella campgna di Grecia del 1940 – 1941 e in quella di Russia dell 1942-1943 (come parte dell'8ª Armata) dove subirà ingentissime perdite.

Giulio Bedeschi (Centomila gavette di ghiaccio) fu ufficiale medico durante la campagna di Grecia sulfronte greco-albanese. (Guerra italo-greca 1940-43).

1940 - Il 28 ottobre la Julia entra in azione sul Pindo (catena montuosa posta fra Albani-Grecia e Macedonia del Nord zona Ponte di Perati) e, tra attacchi e ripiegamenti, resta in linea fino al 10 novembre dopo di che passa in riordinamento. Richiamata in linea il 14 novembre, nel settore Perat, fino all'8 dicembre sostiene gli attacchi greci. Il 23 dicembre un nuovo attacco greco si protrae fino al 31 dicembre e costringe l'unità a ritirarsi al Mali Qarishta (monte posto a nord-est fra di Kelcyre sulla strada fra Permet e Tepelene dove è posto anche un cimitero di guerra greco). La Divisione è duramente provata per i lunghi combattimenti in condizioni climatiche disastrose.

1941 - L'offensiva greca su Berat (luogo di visita) dell'8 gennaio investe il settore dell'Unità. Il 9 gennaio ripiega su Mali Tabajan. Il 21 gennaio della Julia resta un solo reggimento su tre battaglioni ridotti. L'unità è in raccolta nella zona di Hani Bubesit. Alla fine di febbraio la ricostituita Divisione lascia Mavrovo, presso Valona (luogo di visita) , e torna in prima linea. È forte adesso di 10.500 uomini. Il 24 febbraio si schiera alle pendici del Colico e la valle Zagorias. Il 28 febbraio si riaccende la battaglia di Tepelene (luogo di visita). La Julia ha di fronte la 2a Divisione greca. Contiene la spinta avversaria nella stretta di Dragoti (posto sulla strada fra Permet e Tepelene) a prezzo di pesanti perdite. Il 7 marzo ancora una ripresa dell'attacco greco sul Colico. Il 9 marzo si ripete l'attacco greco con pesanti perdite. L'11 marzola G.U. è ridotta allo stremo. La battaglia sul Colico ha spossato la 2a e la 17a Divisione greca, che conducevano l'attacco, ed anche la Julia che difendeva l'ultima porta prima di Tepelene. L'offensiva italiana del mese di aprile porta la Divisione nella zona del canale di Corinto e ad occupare il Peloponneso.

1942 - La Divisione rimane in Grecia con compiti di presidio fino al mese di marzo quando rientra in Italia. Il 14 luglio inizia il trasferimento verso il fronte russo inquadrata, con le Divisioni Tridentina e Cuneense, nel Corpo d'Armata alpina.

Il Ponte di Perati

Sul Ponte di Perati” e chiudete gli occhi, non potrete fare a meno di pensare alle voci di quelle migliaia di uomini, alcuni poco più che adolescenti, caduti sui monti della Grecia in quell’atroce inverno del 1940-41. Non potrete non pensare a quell’eterno coro di fantasmi di cui parla il triste canto alpino. Si legge nella “Storia della Guerra di Grecia” di Mario Cervi (BUR, 2001): “Il sacrario di quota 731, chissà come ridotto ora, con la sua alta croce e con i suoi cimeli gloriosi e melanconici, non deve tanto ricordare una offensiva sterile e una campagna pazzesca, quanto una somma immensa di valore e di dolore. Sia reso grazie all’ardimento dei nostri soldati e insieme alla loro bontà. Sono stati nella campagna di Grecia i soldati peggio guidati del mondo, senza dubbio alcuno. Ed ancora: “Il ripiegamento, lo sforzo per aprire un varco nell’assedio greco, si sono trasformati in una crudele anabasi. La guerra di Grecia si rivelò per l’Italia una delle più tragiche avventure militari di tutti  tempi. Con un armamento che risaliva alla prima guerra mondiale, privi dei rifornimenti indispensabili, comandati da generali che badavano più alla propria carriera che a vincere una battaglia sul campo, i nostri soldati dovettero lottare disperatamente per sei lunghi mesi, fino al risolutivo intervento tedesco, per evitare di farsi buttare a mare dall’esercito greco, un esercito povero e male armato come il nostro, ma che combatteva per difendere la libertà della propria Patria”.

Sul ponte di Perati, bandiera nera (anonimo 1940)

Lamentoso canto degli Alpini della divisione "Julia". “Perati” era il villaggio di Perat Nel prosieguo della guerra, Perat fu completamente distrutto e abbandonato; il ponte rimase anch'esso distrutto. Considerato “disfattista” e “sovversivo” dal regime fascista italiano, il canto fu severamente censurato e infine del tutto proibito.

Testo

Sul ponte di Perati, bandiera nera:

L'è il lutto degli alpini che va a la guera.

L'è il lutto degli alpini che va a la guera,

La meglio zoventù che va sot' tera.

Sull'ultimo vagone l'è l'amor mio,

Col fazzoletto in mano mi dà l'addio.

Col fazzoletto in mano mi salutava

E con la bocca i baci la mi mandava.

Con la bocca i baci la mi mandava

E il treno pian pianino s'allontanava.

Quelli che son partiti, non son tornati:

Sui monti della Grecia sono restati.

Sui monti della Grecia c'è la Vojussa,

Col sangue degli alpini s'è fatta rossa.

Un coro di fantasmi vien zo dai monti

È il coro degli alpini che sono morti.

Alpini della Julia in alto il cuore

Sui monti della Grecia c'è il tricolore.

Gli alpini fan la storia, ma quella vera

Scritta col sangue lor, e la penna nera.

**************

2ª Divisione alpina "Tridentina"

Costituita 10 settembre 1935, traeva origine dal 2º Raggruppamento Alpino, costituito a Merano il 7 marzo 1923. dal medi novembre, la Divisione venne trasferita in Albania e impiegata parzialmente, dal 15 novembre sul fronte greco-albanese nel settore di Korča per fronteggiare l'avanzata delle truppe greche. Il 23 novembre, con l'organico quasi al completo era schierata nel settore Q. Padines e Guri i Copit. Ai primi di dicembre sotto la spinta greca venne costretta ad arretrare. Dopo aver preso parte alla guerra contro la Grecia dove però a distinguersi maggiormente fu la Julia nel mese di aprile la "Tridentina" rientrò in Italia acquartierata nella zona fra Merano, Rivoli e Asti.

Mario Rigoni Stern (Quota Albania) scrittore del famoso “Sergente nella neve” sergente nel battaglione Vestone combattente sul fronte greco-albanese.

1940 - Il 10 giugno risulta dislocata sul fronte francese dove partecipa alle operazioni contro la Francia Dal mese di novembre, la Divisione viene trasferita in Albania al comando del Gen. Santovito composta da 3 Reggimenti: 5°(Morbegno, Tirano e Edolo) 6° (Verona e Vestone) 2° artiglieria (Vicenza e Bergamo), il II Btg. misto genio è imbarcata a Brindisi destinazione Valona e Durazzo in Albania in aiuto alle armate italiane respinte dai greci dopo il tentativo di invasione iniziato il 28 ottobre. Il reparto deve attendere 20 giorni per essere ricomposto, a causa di gravi problemi logistici e organizzativi. Inquadrata nella 9° Armata è schierata nei settori: Devoli (sulla strada per Berat) e Korça (Corizza), combattendo una dura guerra di posizione nel fango e nel freddo delle alture albanesi. e impiegata, dal 15 novembre (con forze parziali) sul fronte greco-albanese nel settore di Korça (Corizza) (luogo di visita) per fronteggiare l'avanzata delle truppe greche. Il 23 novembre è quasi al completo, nel settore Q. Padines e Guri i Copit. Ai primi di dicembre arretra sotto la spinta greca.

1941 - In febbraio sostiene un duro attacco greco nel settore Guri i Copit (sud-est di Korça) persa e riconquistata varie volte. Il 13 aprile una parte della Divisione avanza su Voskop (Voskopoja - Moscopoli). Il 19 aprile partecipa all'offensiva dirigendosi verso Leskovik e Ersek (luoghi di transito sulla strada da Korça (Corizza) a Permet) che raggiunge il 23 aprile. Conclusa la campagna di Grecia, nel mese di aprile la Tridentina rientra in Italia e accantonata nella zona fra Torino, Rivoli e Asti. La Tridentina viene rimpatriata e dislocata in Piemonte per essere riorganizzata

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